FAMIGLIA ARISTOLOCHIACEAE
A questa Famiglia, a distribuzione soprattutto tropicale, appartengono piante erbacee perenni e legnose (non in Italia) che vanno a costituire 450-500 specie riunite in 7 generi; hanno fusto eretto o prostrato e sono caratterizzate da foglie alterne o spiralate, spesso cordate e prive di stipole; i fiori ermafroditi zigo- o attino-morfi, sono trimeri con 3 tepali saldati in un lungo tubo (o coppa) che si apre in un lembo unilaterale; l'infiorescenza varia di aspetto, ma soprattutto è costituita da fiori pedicellati singoli o riuniti in fascetto all'ascella delle foglie; il frutto è una capsula. Sono piante spesso maleodoranti. Questa Famiglia, dal punto di vista evolutivo, si è differenziata prima delle Monocotiledoni e delle Eudicotiledoni e rientra nel gruppo eterogeneo delle Magnoliidi (dicotiledoni arcaiche).
Aristolochia clematitis L., (Strallogi), presente alle Cascine e al Bargo, fiori.
Il genere Aristolochia è costituito da piante erbacee generalmente perenni, con foglie picciolate e prive di stipole, all'ascella delle quali di inseriscono i peduncoli dei fiori (singoli o fascicolati) che hanno una forma particolare: perianzio irregolare con lungo tubo ingrossato in basso (ovario) e dilatato in alto in una linguetta unilaterale.
A. clematitis è una pianta erbacea perenne maleodorante, alta 20-80 cm; il fusto è eretto e semplice; le foglie, picciolate e finemente dentellate, sono larghe fino a 10 cm, cordate alla base con ampio seno; i fiori, a perianzio giallastro e brevemente picciolati, sono riuniti in fascetti ascellari di 2-6; il frutto è una capsula pendente e pirforme.Tutta la pianta, ma soprattutto la radice, è assai velenosa perché contiene un alcaloide tossico (aristolochina).
Aristolochia rotunda L., (Erba astrologa), presente alle Cascine e al Bargo, fiore e foglia.
Tossicità analoga alla precedente; pianta alta 20-80 cm che si distingue morfologicamente da A. clematitis per avere un solo fiore, invece di 2-6, all’ascella delle foglie, la linguetta fiorale marrone scuro (invece di giallastra), la radice tuberosa di forma ovata o sferica, le foglie non denticolate e larghe fino a 6 cm (il seno basale è stretto e il picciolo è nullo o breve: sempre inferiore al peduncolo fiorale; quest'ultimo carattere la distingue da A. pallida, presente altrove nel Pratese).