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Campanulaceae

 

FAMIGLIA CAMPANULACEAE

In questa Famiglia è stata annessa recentemente anche quella delle Lobeliaceae (che è andata a costituirne una sottofamiglia: Lobelioideaea) e conta adesso intorno alle 1900 specie suddivise in un'ottantina di generi. Si tratta generalmente di piante erbacee annuali, bienni o perenni (raramente legnose), che, limitandosi a parlare della sottofamiglia che più ci interessa delle Campanuloideae, ha foglie semplici, alterne e senza stipole; i fiori, ermafroditi, sono per lo più attinomorfi a 5 sepali e tepali (quasi completamente saldati fra loro, con corolla spesso a campana); il frutto è una capsula (o una bacca) che si apre per liberare i semi a maturità tramite fori (poricida) o fessure delle valve. Le Campanule propriamente dette abitano più spesso le zone fredde del globo; molte sono coltivate nei giardini, soprattutto rocciosi.

 

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Campanula erinus L. (Campanula minore), presente al Bargo, parte superiore della pianticella.

Le specie appartenenti al genere Campanula sono piante erbacee abbastanza bene riconoscibili per l’aspetto dei fiori “a campana”, ovvero con i petali lungamente fusi fra loro a tubo aperto in alto in 5 lobi ± triangolari; il colore è (nelle specie da noi ritrovate) blu-violaceo ± intenso; hanno foglie intere o dentate; il frutto è rappresentato da una capsula che contiene molti semi.

C. erinus, annua, ha dimensioni contenute in tutte le sue parti, fusto alto 10-30 cm, ramificato, i fiori, lunghi 5-6 mm e di colore blu pallido, sono solitari all’apice dei rametti o all’ascella delle ramificazioni.

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Campanula rapunculus L. (Rapacello, Raponzolo), presente alle Cascine e al Bargo, radice e (a) infiorescenza.

C. rapunculus, alta 40-80 cm, ha fiori pedicellati, numerosi, in grappoli lunghi ed eretti, calice a divisioni sottili; la radice è carnosa e ingrossata, essa rappresenta la parte più gustosa e nutriente di questo eccellente radicchio selvatico (da raccogliere ovviamente prima del getto del fusto).

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Campanula trachelium L. (Imbutini), presente al Bargo, fiori e (a) fiori con foglie.

C. trachelium, alta 40-100 cm, è pianta ispido-pubescente, a fusto robusto e foglioso (foglie grandi, ovato-triangolari, dentate, picciolate e cordate alla base); fiori abbastanza grandi, lunghi 3-4 cm, riuniti in grappoli multiflori, con lobi calicini lanceolati.

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Jasione montana L. (Vedovella annuale), segnalata un tempo da Maugini (1946) al Bargo, fiore

Pianta annua o bienne, alta fino a 50 cm, a fusto semplice o ramoso, foglie inferiori ovato-allungate, le superiori lanceolato-lineari tutte ispide e a margine ondulato; i piccoli fiori, di un bel blu-ceruleo, sono riuniti in capolini (larghi 12-20 mm) lungamente peduncolati.

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Legousia speculum-veneris (L.) Chaix.  (Specchio di Venere), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta, (a) fiori chiusi.

A rimarcare la bellezza di questa pianticella basti l’epiteto specifico: specchio di Venere! Si tratta di una specie annua che si incontra in campi coltivati o a margine di essi, alta 10-30 cm, a foglie ondulate o crenulate al bordo, fiori numerosi in pannocchia, a corolla allargata violaceo-bluastra.

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