FAMIGLIA CISTACEAE
Si tratta per lo più di piccoli arbusti o anche erbacee, annue o perenni; molte specie sono aromatiche e adattate a climi piuttosto aridi; la maggior parte di esse vegeta nelle aree temperate europee, nord-africane e nord-americane: una particolare concentrazione si incontra nel bacino mediterraneo. Le specie assommano a circa 170 (una quarantina in Italia) suddivise in 8 generi (5 nel nostro Paese e 3 esclusivi del N.-America). Hanno foglie per lo più pelose, opposte o alterne, intere, con o senza stipole; i fiori, ermafroditi, a volte assai appariscenti, sono attinomorfi (± irregolari) a 5 (-3) sepali e petali (di vario colore) rapidamente caduchi, con stami numerosi e appaiono isolati o riuniti in cime; il frutto è una capsula che libera numerosi semi dal duro rivestimento: quest’ultimo permette una lunga sopravvivenza dei semi stessi, che a volte germinano, anche dopo diversi anni, quando un incendio (il fuoco aumenta di 10 volte la capacità di germinazione) avrà attaccato questo involucro e con l’arrivo successivo della pioggia.
Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet (Cisto rosso), presente al Bargo, foglie e fiore di lato, (a) particolare della faccia anteriore del fiore.
Il genere Cistus raccoglie arbusti e frutici sempreverdi a foglie intere e opposte; i fiori, per lo più grandi, sono ermafroditi, attinomorfi, con calice persistente a 3-5 sepali e corolla dialipetala a 5 petali; il frutto è una capsula setticida a molti piccoli semi.
C. creticus eriocephalus è un cespuglio basso (fino a poco più di 1 m), ramoso, peloso e con scarse o nulle ghiandole (odore erbaceo e pianta non vischiosa); le foglie hanno lamina rugosa-reticolata, ovale-ellittica e non ondulata al margine, e sono provviste di piccioli; i fiori, 1-3 alla sommità dei rami, hanno 5 petali presto caduchi, di un bel colore rosso (corolla di 4-5 cm di diametro e 2-3 volte più lunga del calice); il frutto è una capsula ovata a 5 valve contenente molti piccoli semi.
Cistus salvifolius L. (Cisto femmina), presente al Bargo, parte superiore della pianta e (a) particolare del fiore.
C. salvifolius è un cespuglio basso (30-80 cm), ramoso, poco odoroso e non vischioso; foglie pelose, ovato-oblunghe, brevemente picciolate e opposte; i fiori sono a 5 petali bianchi 2 volte più lunghi dei sepali (corolla fino a 4-5 cm di diametro) e riuniti alla sommità in 1-4; la capsula è pentagonale e tomentosa. Le foglie assomigliano a quelle della salvia da cui l’aggettivo specifico.
Helianthemum nummularium (L.) Miller (Eliantemo maggiore), presente al Bargo, parte superiore della pianta e (a) particolare
Pianta perenne, legnosa in basso, a fusti prostrati o ascendenti, lunghi al max. 30-40 cm; le foglie, da oblunghe a lanceolate, sono opposte e dotate di stipole erbacee alla base; i fiori sono a 5 petali gialli (raramente bianchi o rosei) di diametro sui 2 cm, che ricordano il sole (da cui il nome generico: helios, sole, e anthemon, fiore) e riuniti in cime di 2-4 o solitari; il frutto è una capsula pendente. Da noi è presente la subsp. obscurum caratterizzata dalle foglie abbondantemente pelose sulle due facce e di colore verde-grigiastro di sotto. L’habitat preferito sono gli incolti aridi e assolati.
Tuberaria guttata (L.) Four. (Tuberaria maculata), presente al Bargo, la piantina epigea e (a) particolare del fiore
Pianticella erbacea annuale, alta da 5 a 20 cm, pelosa; le foglie in rosetta basale scompaiono prima della fioritura, le cauline sono opposte, lineari-lanceolate e revolute al margine; i fiori, di 1-2 cm di diametro, hanno petali gialli con spessissimo una macchia bruno-porpora alla base (guttata = macchiata) e sono raggruppati in brevi cime. E’ pianta termofila.