FAMIGLIA ERICACEAE
Famiglia di arbusti per lo più sempreverdi a diffusione cosmopolita (manca nell’Antartide e in molte foreste tropicali di pianura) e costituita da oltre 3800 specie riunite in più di 150 generi. Hanno foglie alterne, opposte o verticillate, generalmente prive di stipole e coriacee; i fiori, regolari o quasi, con corolla a 4-5 segmenti liberi e ridotti e petali generalmente saldati a tubo, coppa o orciolo, sono riuniti in grappoli, pannicoli o ombrelle terminali; il frutto può essere secco a capsula, oppure carnoso a bacca o drupa.
Arbutus unedo L. (Corbezzolo), presente al Bargo, foglie, fiori e frutti.
Arbusto o alberello sempreverde, alto da 1 a 10 m (può sopravvivere fino a 4 secoli!), con fiori ermafroditi a fioritura invernale. Il fusto, eretto, ha corteccia rosso-brunastra e fissurata, i rametti appaiono tomentosi; le foglie quasi sessili e alterne hanno forma ellittico-lanceolata, a margine dentellato, lucenti sulla faccia superiore; fiori a corolla biancastra di forma campanulata e a lobi ricurvi; i frutti, commestibili, sono bacche (1-2 cm) globose, coperte di rigonfiamenti conici, prima gialle e poi rosse a maturità. Convivendo in inverno le foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi, a mo’ di tricolore, è stata proposta quale pianta rappresentativa dell’Italia unita.
Calluna vulgaris (L.) Hull. (Brugo, Grecchia), presente al Bargo, fiori e foglie.
Arbusto o piccolo cespuglio sempreverde, alto al massimo fino a 1 m; ha fusto legnoso, ± tortuoso e ramificato con corteccia arrossata; le foglie hanno la forma di scagliette lineari (lunghe 2-4 mm), disposte in 4 ranghi longitudinali ed embricate; i fiori hanno 4 petali liberi rosati e sono riuniti in grappoli terminali lassi; il frutto è una capsula tomentosa.
Erica arborea L. (Scopa da ciocco), presente al Bargo, ramo fiorito e (a) particolare.
Il genere Erica è rappresentato da cespugli o arbusti a fusto e rami fragili, foglie persistenti, sottili, verdi, sessili o quasi, verticillate per 3-5, e revolute sul bordo; i fiori hanno il calice a 4 lobi, più breve della corolla, che ha forma campanulata terminata da 4 dentelli; essi sono riuniti in grappoli semplici o composti terminali.
E. arborea (alta 1-5 m) si caratterizza per le foglie e il calice glabri, fusto con numerose ramificazioni, i giovani rametti biancastri e vellutati (peli ineguali e per lo più ramificati), le infiorescenze piramidali a grappolo composto, il peduncolo fiorale più lungo della corolla (biancastra) e le foglie, verticillate per 3-4, con, sulla faccia inferiore, una sola banda chiara . Fiorisce da febbraio a maggio.
Erica scoparia L. (Erica da scope), presente al Bargo, pianta con fiori e foglie (Foto B. Pierini).
E. scoparia (alta da 30 a 150 cm) somiglia ad arborea, ma si diversifica per la taglia ridotta, i giovani rametti glabri, i fiori, piccoli (2 mm), penduli, a corolla verdastra e globosa, e riuniti in racemi lassi terminati da un ciuffo di foglie; queste, lineari e a punta ottusa, presentano sulla faccia inferiore due bande chiare. Fiorisce in più tardi di E.arborea, in maggio-giugno.