FAMIGLIA ROSACEAE
Si tratta di un’importante famiglia del regno vegetale a cui appartengono entità erbacee, arbustive e arboree. Molte sono importanti per l'alimentazione umana (in particolare molti alberi da frutto), inoltre a molte altre sono attribuite proprietà fitoterapiche o aromatizzanti. Le numerose e diverse specie (da 2000 a 5000 riunite in 85-91 generi) sono presenti un po’ in tutto il mondo.
Hanno foglie alterne, semplici o composte e dotate di stipole. I fiori sono regolari e per lo più ermafroditi, hanno calice libero o a tubo con 5 (-4) lobi, spesso alternati ad un calicicolo con uguale numero di lobi; i petali sono per lo più 5, liberi e caduchi (raramente assenti, ad esempio nel genere Alchemilla); stili uno o più; stami spesso numerosi; il frutto può essere secco o carnoso, semplice o composto, deiscente o non, con 1 o più semi.
Agrimonia eupatoria L. (Agrimonia, Eupatoria), presente alle Cascine e al Bargo, la pianta in natura.
Erbacea perenne, a fusto semplice o poco ramoso, eretto, peloso (peli brevi misti a peli allungati), alta 30-60 cm; foglie a pagina inferiore più chiara, imparipennate a 5-9 segmenti ovato-lanceolati grandi, alternati ad altri più piccoli, tutti dentellati; stipole abbraccianti il fusto e dentate al margine; i fiori con peduncoli di ~ 2 mm (calice con sepali di 1,5 mm e petali gialli, lunghi 3,5 mm) sono raggruppati in una lunga infiorescenza assai allungata a grappolo semplice (10-30 cm); il frutto, di forma obconica, è provvisto in tutta la sua lunghezza (7 mm) di solchi profondi e presenta in alto un anello di setole uncinate.
Aphanes arvensis L. (Alchemilla dei campi), presente al Bargo (ritrovata il 21-4-22, dopo la stampa del nostro volume), la pianta del Bargo.
Si tratta di una pianticella pubescente, annuale, alta 5-15 cm, con fusto ascendente; le foglie, con picciolo lungo 2-8 mm, hanno contorno quasi orbicolare, cuneiformi alla base e divise in 3 segmenti profondamente dentati; le stipole delle infiorescenze hanno lobi triangolari a base allargata e non ricoprono completamente il frutto (un pometto lungo 2,2-2,6 mm); i piccoli fiori, di colore verde-giallastro, sono riuniti in glomeruli ascellari opposti alle foglie e circondati dalle stipole.
Crataegus laevigata (Poir.) DC. (Biancospino selvatico), presente alle Cascine, ma ritrovato dopo la pubblicazione del libro, fiori e foglie.
Il genere Crataegus è costituito da arbusti e alberelli a legno duro, spinosi e ramosi; hanno foglie semplici, pennato-lobate o -partite, dotate di grandi stipole fogliacee; i fiori, a 5 sepali brevi e 5 petali suborbicolari, bianchi o rosati e profumati, sono riuniti in corimbi e appaiono dopo la gittata delle foglie; i frutti sono carnosi, piccoli, peduncolati, sferici o ovoidi e rossi a maturità.
C. laevigata è arbusto cespitoso o scaposo, alto da 1 a 6 m, molto simile alla specie successiva (con la quale a volte si ibrida); se ne distingue soprattutto per i lobi delle foglie dentellati tutti attorno e per la presenza di 2 (-3) stili sul fiore e 2 (-3) noccioli nel frutto.
Crataegus monogyna Jacq. (Biancospino), presente alle Cascine e al Bargo, fiori e foglie.
C. monogina: arbusto caducifoglio, cespuglioso, assai spinoso, alto da 0,5 a 6 m; le foglie hanno la lamina a contorno largamente ovale, cuneiformi alla base e profondamente incise 1-4 volte per lato e sono dentellate solo all’apice; hanno colore verde-chiaro; i piccoli fiori (a 5 petali bianchi o rosei, lunghi 5-6 mm e subrotondi e ad 1 stilo) compaiono dopo le foglie e sono riuniti in corimbi; il piccolo frutto, di 5-6 mm, ovoide o subrotondo e contenente un solo seme, appare rosso o rosso-bruno a maturità.
Cydonia oblonga Mill. (Cotogno), presente alle Cascine, fiori e foglie.
Piccolo albero coltivato da secoli e a volte naturalizzato nel territorio italiano, a fusto tortuoso e con giovani rami a corteccia giallastra e pubescente, alto 2-5 m; le foglie, alterne, hanno lembo ovato-oblungo di 5-9 cm, margine intero ed apice acuto; i bellissimi fiori, sono subsessili e terminali ai rami; i sepali, bordati da denti ghiandolosi, sono più brevi dei petali, che sono in numero di 5, lunghi ~ 15 mm, di forma suborbicolare e di colore bianco o rosato; il frutto, commestibile, è un pomo, maliforme o piriforme, ombelicato intorno al peduncolo, del diametro di 3-10 cm o poco più, a polpa bianco-giallastra, cotonosa e profumata.
Filipendula vulgaris Moench (Filipendula), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenze.
Erbacea perenne a radici fibroso-filiformi portanti tuberi ovoidi o tondeggianti, fusto glabro ed eretto, alto 20-80 cm; le foglie imparipennate sono molto ineguali, costituite da 10-20 paia di segmenti inciso-dentati e lunghi 0,5-2 cm; le inferiori sono lunghe fino a 40 cm; i fiori hanno peduncoli eretti, e sono dotati di 6 petali bianchi (a volte porporini o crema sulla faccia inferiore), lunghi 5-8 mm; sono riuniti in cime corimbose terminali; i frutti sono poliacheni eretti, ispidi, lunghi 3-4 mm in forma di follicoli.
Fragaria moschata Weston (Fragola moscata), presente alle Cascine, fiori, frutti e foglia e (a) particolare del frutto.
Il genere Fragaria è costituito da specie erbacee stolonifere e perenni, caratterizzate da foglie con lembo diviso in 3 segmenti largamente ovati e completamente dentati al margine, dotate di picciolo e con stipole saldate intorno ad esso; dai fiori (con calicicolo e calice a 5 lobi, corolla a 5 petali ovati, bianchi o rosati) riuniti in cime terminali di pochi elementi; i frutti sono rappresentati dagli acheni, ovvero dai piccoli semi inseriti sulla superficie o nelle fossette del falso frutto; questo è rappresentato dal ricettacolo che maturando si è accresciuto ed è divenuto carnoso e colorato.
F. moschata, alta 20-40 cm si caratterizza per: i fusti multiflori con i maggiori più lunghi delle foglie basali da 1,3 a 1,5 volte; i peduncoli presentano peli patenti; le foglie assai grandi sono tutte picciolate; il calice presenta segmenti riflessi o patenti; il falso frutto è difficilmente staccabile dal calice e non è dolce come quello successivo della fragola.
Fragaria vesca L. (Fragola), presente al Bargo, pianta in natura.
F. vesca è un'erbacea perenne gracile, di piccole dimensioni (alta 5-25 cm), dotata di numerosi e lunghi stoloni, di foglie basali picciolate e lunghe circa quanto lo scapo che porta in genere 1-3 fiori e 1 o 2 foglioline bratteali; i fiori, del diametro di circa 12-15 cm, hanno petali bianchi ed eretto-patenti, gli elementi del calicicolo sono lineari e quelli del calice triangolari; il falso frutto è carnoso, rosso, di sapore più che gradevole a maturità, inoltre è facilmente staccabile dal calice.
Geum urbanum L. (Cariofillata comune), presente alle Cascine e al Bargo, fiore e frutto.
Erbacea perenne, alta da 40 a 100 cm, a fusto poco ramificato ed eretto, radice con odore di chiodi di garofano; foglie inferiori picciolate e profondamente tripartite fino trisette: i 3 segmenti appaiono lanceolati o ovati e dentati; le foglie cauline sono sessili, grandi, trifogliate ± profondamente; i fiori eretti (calice verde a segmenti riflessi alla fruttificazione; petali gialli, ovali più lunghi - 4-7 mm - dei sepali) sono riuniti in cime di 2-5 elementi; i frutti sono degli acheni di circa 1 cm, pelosi, con un prolungamento ad uncino.
Malus domestica (Borkh.) Borkh. (Melo domestico), presente alle Cascine, fiore e foglie.
Albero che può raggiungere l’altezza di 10-15 m, a fusto eretto, chioma emisferica, corteccia grigiastra che si distacca in placche, rami senza spine; le foglie, alterne, sono abbastanza grandi (2-4 x 3-7 cm), a margine crenulato o dentato, ovali, verde grigiastre e assai tomentose di sotto (soprattutto sulle nervature e alla base), con il lembo più lungo del picciolo anche più doppio; i fiori, ermafroditi, sono riuniti in corimbi di 3-8 con alla base una rosetta di foglie; presentano petali grandi fino a 1-2 cm, di color bianco-rosato; il tubo del calice ed il peduncolo sono tomentosi; gli stili sono biancastri e saldati alla base; il frutto (in realtà “falso frutto” perché si sviluppa, con l’esclusione del torsolo, dal ricettacolo fiorale) è un pomo, grande fino a 15 cm di diametro e di sapore dolciastro; contiene diversi semi ludici e nero-bluastri.
Potentilla erecta (L.) Räuschel (Cinquefoglie tormentilla), presente al Bargo, fiore e foglie.
Il genere Potentilla è molto simile a Fragaria; è costituito da piante erbacee perenni (raramente annuali o cespugliose); le foglie possono essere trifogliato-digitate o imparipennate (non sul nostro territorio d’indagine) a segmenti dentellati; i fiori possono presentarsi solitari all’ascella delle foglie o riuniti in cime terminali; il calice, concresciuto in basso a coppa, è costituito da 10-8 elementi divisi in due ranghi, quello inferiore di 5-4 va a costituire l’epicalice; i 5-4 petali di forma da obovata o rotondeggiante hanno colore variabile (giallo, rosa o bianco) a seconda della specie; gli stami sono numerosi e gli stili sono caduchi e disposti lateralmente; il frutto è costituito dagli acheni privi di rosto e raggruppati in un ricettacolo persistente e peloso.
P. erecta è un'erbacea perenne, a fusto eretto o ascendente, ramoso, alta 10-40 cm; si caratterizza soprattutto per: i fusti mai radicanti; le foglie (le basali scompaiono alla fioritura e le cauline sono sessili) a tre foglioline dentellate e oblunghe e due stipole di forma analoga; i fiori piccoli (8-12 mm) riuniti in cime fogliose; i petali gialli e in numero di 4, come pure 4 sono gli elementi del calice (più grandi) e dell’epicalice.
Potentilla micrantha Ramond (Cinquefoglie a piccoli fiori), presente al Bargo, fiore e foglie.
P. micrantha è un’erbacea perenne, non stolonifera, a fusti brevi ed eretti, alti 1-5 cm o poco più; le foglie della rosetta basale hanno un picciolo di 6-12 cm e sono costituite da tre foglioline obovato-arrotondate finemente dentellate da 16-22 denti; le cauline, 1 o 2, sono semplici e subsessili; i fiori hanno un diametro di 6-8 mm, disposti, solitari o a 2, su esili peduncoli; i petali, bianchi ± rosati, di 3-4 mm, sono ovati e più brevi dei sepali; il ricettacolo è rosso.
Potentilla pedata Willd. ex Hornem. (Cinquefoglie pedata), presente al Bargo, pianta in natura e (a) particolare dei fiori.
P. pedata ha aspetto intermedio fra P. hirta e P. recta, con le quali spesso veniva confusa solo fino a pochi anni fa; è un’erbacea perenne di 20-60 cm, con peli ghiandolari scarsi o mancanti, a fusti eretti o ascendenti; le foglie inferiori hanno un lungo picciolo e sono divise in 5-7 segmenti, le cauline medie hanno segmenti con un numero di denti compreso fra 7 e 15 - estesi ad oltre la metà della lunghezza fogliare - (hirta da 3 a 9 - nella metà della lunghezza - e recta da 17 a 31); i fiori sono riuniti in cime terminali pluriflore; i petali sono lunghi 7-14 mm e si presentano di colore giallo brillante (in recta giallo pallido); il calicetto ha 5 segmenti lineari più brevi dei 5 sepali, che appaiono di forma triangolare e lunghi 4-9 mm.
Potentilla reptans L. (Cinquefoglie strisciante), presente alle Cascine e al Bargo, fiori e foglie.
P. reptans è un’erbacea perenne, pubescente, stolonifera a fusti decombenti lunghi fino a 1 m e radicanti ai nodi; le foglie, picciolate, sono costituite da 5 segmenti ovali con 6-7 denti per lato; stipole intere o a due denti; fiori grandi (1,5-3 cm) a lungo peduncolo (5-8 cm), solitari e ascellari; i 5 petali sono gialli, obcordati, lunghi 1 cm o più; il calicicolo ha 5 segmenti più grandi o uguali a quelli del calice.
Poterium sanguisorba L. subsp. balearicum (Bourg. ex Nyman) Stace (Salvastrella), presente al Bargo, pianta e (a) particolare dell’infiorescenza.
Erbacea perenne, a rizoma legnoso, fusti eretti o ascendenti, alta 10-60 cm; le foglie, lunghe fino a poco più di 10 cm, sono imparipennate a 9-25 segmenti di ~ 1 cm, ovali, ellittici o quasi rotondi e dentellati; i fiori sono unisessuali, e ermafroditi: sono riuniti in numerose infiorescenze terminali a glomerulo con i femminili collocati all’apice; il perianzio è costituito da 4 tepali laciniati verdastri, spesso a margine arrossato, lunghi ~ 1,5 mm; lo stigma piumoso è porporino o roseo. La subsp. balearica, ha ipanzio fruttifero con creste ad espansioni dentiformi e coste salenti e ingrossato-alate.
Prunus avium (L.) L. (Ciliegio dolce), presente alle Cascine e al Bargo, rametto con foglie e fiori.
Il genere Prunus è costituito da alberi o arbusti, a volte spinosi, caducifogli o sempreverdi; le foglie, dotate di picciolo, si presentano semplici e per lo più crenulate o dentate, con stipole a volte rapidamente caduche; i fiori appaiono prima delle foglie, sono pentameri (a petali generalmente bianchi), e si presentano solitari, gemini o in infiorescenze pluriflore a grappolo o corimbo; il frutto è una drupa globosa o oblunga, un po’ compressa ai poli, che contiene 1 o 2 semi. Caratteristica di gran parte dei Prunus è anche l’odore di mela del legno e le due ghiandole presenti sul picciolo fogliare.
P. avium è albero caducifoglio, non stolonifero, a tronco eretto e chioma piramidale, alto 20 e più m; corteccia liscia di colore rosso-bruno che si sfoglia in lamine orizzontali; le foglie, pendule, hanno lamina da oblanceolata a ovata (6-8 x 12-15 cm), sono glabre, alterne, dentellate al margine e con picciolo (2-4 cm) dotato di 2 ghiandole rossastre, presenti anche alla base del lembo fogliare; i fiori, lungamente peduncolati (3-5 cm) e a petali bianchi, sono riuniti in corimbi; Il frutto (1-3 cm di diametro) è una drupa pendente di forma globosa, cordiforme od ovale, di un rosso più o meno scuro (raramente gialla).
Prunus cerasifera Ehrh. (Mirabolano), presente alle Cascine, alberello fiorito con particolare dei (a) fiori e (b) frutti.
P. cerasifera è un arbusto o piccolo albero caducifoglio (altezza fino a 8 m) a chioma tondeggiante, rami inermi o poco spinosi; corteccia liscia da giovane, di colore rosso-brunastro; le foglie sono alterne, dentellate, picciolate (5-8 mm), ellittiche (2-3 x 3-4 cm), glabre e lucenti di sopra, pelose, soprattutto lungo la nervatura principale, di sotto; i fiori appaiono per lo più isolati con peduncolo di ca 1 cm, a 5 petali bianchi, lunghi ca 1 cm; il frutto è una drupa subsferica a buccia gialla o rossa di ca 2,5 cm di diametro; nocciolo con una punta acuta.
Prunus cerasus L. (Ciliegio amaro), presente alle Cascine - ma non ripostato nel nostro lavoro perché ritrovato successivamente -, albero alle Cascine.
P. cerasus è un arbusto o piccolo albero (4-7 m di altezza) caducifoglio, a stoloni sotterranei che emettono numerosi polloni; ha chioma espansa ed appiattita ed i giovani rami sono tendenzialmente orizzontali o penduli; la corteccia del tronco è bruno-rossastra da giovane, per divenire grigiastra e sfaldarsi in lamine circolari negli alberi adulti; le foglie sono erette, ovato-lanceolate (2-7 x 6-12 cm), acuminate o con breve mucrone, crenato-dentellate (a denti ghiandolosi), ha stipole rapidamente caduche e picciolo di 1-3 cm, privo di ghiandole; i fiori (che precedono o sono coetanei alle foglie) sono ermafroditi, posti su peduncoli glabri, lunghi 1,5-4 cm e riuniti a 2-4 in infiorescenze umbelliformi assai ravvicinate, che, al culmine della fioritura, ricoprono quasi i rami sottostanti; i sepali, glabri e per lo più dentellati, sono riflessi; i petali (6-18 mm) sono bianchi (sfumati spesso di verde) e rotondeggianti; il frutto (una drupa) è liscio, globoso o cordiforme, ha ca 1 cm di diametro con il mesocarpo rossastro ed il sapore agrodolce.
Prunus laurocerasus L. (Lauroceraso), presente al Bargo, infiorescenze e foglie.
P. laurocerasus è un arbusto o un alberello glabro e sempreverde, alto da 2 a 6 m; le foglie sono grandi (lunghe 8-15 cm), picciolate, a lembo oblungo-lanceolato, margine dentellato, con la faccia superiore lucente e verde-scura (odorano di mardorla amara: è specie molto velenosa!); i piccoli fiori subsessili e a petali bianchi di ~ 3 mm, sono raggruppati in racemi eretti, fitti e lunghi 8-12 cm; il frutto è una drupa (8-12 mm) ovoide e acuta in alto, nera a maturità. E’ una specie attualmente assai coltivata come siepe, che riesce talvolta a naturalizzarsi nel nostro territorio.
Prunus padus L. (Pado), presente alle Cascine, infiorescenze e foglie e (a) frutti.
P. padus è un arbusto caducifoglio, stolonifero, poco ramificato, alto da 2 a 6 m; le foglie, abbastanza grandi (lunghe 5-10 cm), hanno lamina ovato-lanceolata e margine finemente e acutamente dentellato, sono alterne, picciolate e di colore verde-scuro; la fioritura segue la fogliazione; i fiori, a petali bianchi, si riuniscono in racemi lunghi fino a 15 cm e fogliati in basso; il frutto è una drupa globosa di 6-7 mm di diametro, nera a maturità. Questa specie non esiste allo stato spontaneo in Toscana, ma solo coltivata.
Prunus spinosa L. (Prugnolo, Strozzapreti), presente alle Cascine e al Bargo, alberello fiorito alle Cascine.
P. spinosa è un arbusto spontaneo molto comune nel nostro territorio; alto da 50 cm a 4 m è assai ramificato, spnoso con la chioma densa; le foglie sono caduche, brevemente picciolate (3-5 mm), ovali e finemente dentellate; i piccoli fiori a petali bianchi di 5-7 mm, appaiono prima delle foglie, per lo più isolati su peduncoli di 5 mm; i frutti globosi (strozzapreti) hanno un diametro 6-12 mm, si tratta di una piccola drupa nerastra dal sapore aspro e allappante.
Pyracantha coccinea Roemer (Agazzino), presente al Bargo, frutti e foglie sui rami.
Di dubbio indigenato questo arbusto, ampiamente coltivato, si è forse spontaneizzato nel nostro territorio favorito dagli uccelli che nutrendosi dei frutti ne disperdono il seme. Sempreverde, a rami spinosi, alto fino a 2 m, ha foglie con picciolo di 4-8 mm, lamina da ovata a lanceolata (di 2-4 cm), crenulata al margine soprattutto in alto, verde lucida sulla pagina superiore; i fiori, del diametro di ~ 7 mm, a petali bianchi, sono isolati o riuniti a 2-5 in corimbi ramosi; i frutti globosi (5 mm di diametro), glabri e di colore rosso vivo a maturità, persistono sulla pianta tutto l’inverno.
Pyrus communis L. subsp. communis (Pero domestico), presente alle Cascine e al Bargo, fiori e foglie.
Si incontra spontaneizzato in tutto il territorio italiano. E' un albero caducifoglio di media taglia (5-20 m di altezza), con corteccia bruna che si fende e fessura nelle piante più vecchie; rametti raramente spinosi (quasi sempre spinosi nella subsp. pyraster) e germogli glabri; le foglie sono ovali e acuminate all’apice, con picciolo lungo come o poco più della lamina, che appare lucida, glabra e dentellata all’intorno; i fiori, ermafroditi, di diametro da 25 a 30 mm, sono peduncolati e riuniti in cime di 2-8; hanno petali bianchi e lunghi 10-13 mm, i sepali sono lanceolati le antere rossastre e gli stili liberi; il frutto, carnoso e dalla caratteristica forma, ha un diametro superiore o uguale a 3,5 cm (inferiore nel pero selvatico!) ed a maturazione un sapore dolce (aspro nella subsp. pyraster).
Rosa canina L. (Rosa canina), presente alle Cascine e al Bargo, ramo con foglie e frutti.
Il genere Rosa rappresenta uno dei generi più “strettamente legati” all’uomo che da secoli coltiva le sue specie; le ha riprodotte, modificate, ibridate fino a produrre un numero incredibile di cultivar quasi esclusivamente per fini decorativi; esse si presentano infatti nelle forme e nei colori (escluso il blu che non fa parte del patrimonio genetico di questo genere!) più vari e bizzarri. Qui ci riferiremo però alle sole Rose selvatiche: si tratta di arbusti eretti o sarmentosi (spesso ± lignificati in basso) pressoché tutti dotati di aculei eretti o ricurvi, gracili o robusti; le foglie (quasi sempre caduche) sono imparipennate a 3-11 segmenti dentellati, che possono presentarsi glabri, pelosi e/o ghiandolosi; le stipole sono ± aderenti al picciolo; i fiori (5 petali bianchi, rossi, rosa o gialli, calice a tubo terminante in 5 sepali dotati o meno di appendici sul margine) sono terminali, solitari o in corimbi; stami molto numerosi e stili centrali sporgenti oltre un orifizio del disco, liberi o saldati fra loro in teste o più elevati in colonnine; il frutto (cinorrodio) è carnoso, rosso o nero a maturità e contenenti numerosi semi.
R. canina è un arbusto eretto, alto 30-200 cm; si caratterizza per avere spine robuste e ricurve, foglie glabre (o con scarsissimi peli e assenza quasi completa di ghiandole); petali rossi, rosa o bianchi; sepali con appendici; stili non riuniti in una colonnina.
Rosa corymbifera Borkh. (Rosa corimbifera), presente alle Cascine, pianta, (a) foglie e (b) fiore.
R. corymbifera è praticamente molto simile a R. canina (vedi), si differenzia per avere le foglie pelose (ma sempre prive di ghiandole).
Rosa sempervirens L. (Rosa di S. Giovanni), presente alle Cascine e al Bargo, fiori, foglie e frutti.
R. sempervirens è una rosa tipicamente mediterranea (da noi si incontra comunemente in ambienti “caldi”), che si caratterizza per essere un arbusto sarmentoso, a foglie sempreverdi (quindi presenti anche in inverno), glabre, costituite da (3-)5-7 segmenti acuti e a denti semplici; fusto lungo fino a 3 m; corimbo a 3-7 fiori a petali bianche e con stili riuniti in una colonnina e pelosi (nella simile R. arvensis la colonnina stilare è glabra!); il cinorrodio ha forma subsferica ed è rosso a matutità.
Rubus ulmifolius Schott (Rovo comune), presente alle Cascine e al Bargo, foglie e frutti.
Il genere Rubus è molto simile al genere Rosa (il primo si differenzia soprattutto per la forma del frutto che è costituito da un insieme di piccole drupe, la mora, e per le foglie palmate a 3-5 segmenti). Il riconoscimento delle varie specie del genere è veramente difficile, anche per gli specialisti, che in realtà in Italia sono pochissimi. Non è escluso che nei nostri due territori oltre che R. ulmifolius - uno dei più comuni e identificabili in Toscana - ve ne siano altri di difficile riconoscimento. Il nostro è un arbusto alto 50-150 cm che si caratterizza per i polloni arcuato-procumbenti, glaucescenti, squamosi e ad aculei robusti, le foglie con il segmento superiore acuminato, i petali suborbicolari e di colore rosa vivace, gli stili rosa e il frutto che da rosso diviene nero-lucido a maturità (vedi foto).
Sorbus domestica L. (Sorbo), presente al Bargo, foglie e frutti.
Spontaneo in italia, soprattutto in boschi submediterranei, è un albero caducifoglio a lento sviluppo, a radici fittonanti, che può raggiungere i 15-20 m di altezza; corteccia scura grigio-brunastra, che si sfrangia in varie piccole scaglie longitudinali e trasversali; rami eretti e numerosi (chioma piramidata o globosa) prima pelosi e poi glabri; le foglie alterne sono imparipennate a 11-21 foglioline, lanceolate, dentellate nella metà superiore, pelose di sotto; le gemme sono viscose prima dell’apertura; i fiori ermafroditi, a peduncoli prima tomentosi e poi glabri, appaiono in alto sui rami dell’anno e sono riuniti in corimbi; hanno 5 petali bianchi e 5 sepali patenti al termine della fioritura; i frutti, sono pomi piriformi o maliformi, lunghi da 2 a 3 cm, di colore giallo-rossastro e poi a maturità rosso-bruno.