FAMIGLIA HYPERICACEAE
Famiglia costituita da alberi, arbusti e (da noi prevalentemente) erbe perenni o bienni, diffuse in quasi tutto il globo escluse le zone estreme, in cui si riconoscono circa 700 specie riunite in 6-9 generi. Hanno foglie opposte o verticillate, intere e senza stipole; i fiori, per lo più regolari e ermafroditi, hanno 5 sepali liberi o saldati in basso, 5 petali (gialli) liberi, stami numerosi e saldati in 3-5 fascetti, 3-5 stili; il frutto è una capsula o a volte una bacca.
Hypericum montanum L. (Erba di S. Giovanni montana), presente al Bargo, infiorescenza.
Al genere Hypericum appartengono specie erbacee annuali o perenni, ma anche arbusti o alberi (non nel nostro territorio!). Sono piante con fiori (ermafroditi ed attinomorfi) a 5 sepali e 5 petali di colore giallo, a volte arrossati; le foglie per lo più sono semplici, opposte o più raramente verticillate; il frutto è una capsula a 3 logge. Caratteristicamente questo genere presenta, sulle foglie, sui petali e/o sui sepali, ghiandole nere o traslucide, contenenti oli essenziali.
H. montanum è un’erbacea perenne, con fusto eretto, alto 20-90 cm; le foglie sono ovate o lanceolate, opposte e sessili, sul bordo presentano numerose ghiandole scure; i fiori – 5 sepali con al margine peli portanti ghiandole nere e 5 petalii gialli senza ghiandole e con brattee ghiandolose alla base – sono riuniti in densi corimbi a lungo peduncolo; il frutto è una capsula.
Hypericum perforatum L. (Erba di S. Giovanni), presente alle Cascine e al Bargo, fiori e foglie.
H. perforatum è specie erbacea glabra, perenne, a fusti eretti e ramosi, alti da 20 a 80 cm; le foglie, opposte, ovato-lanceolate, ad apice ottuso e base cordata, sono cosparse di ghiandole traslucide: viste in controluce appaiono come minutamente bucherellate (perforatum!), sono inoltre bordate da altre ghiandole nere; i fiori – sepali assai acuti e petali, due volte più lunghi, giallo-brillanti e punteggiati di nero – sono riuniti in larghi corimbi multiflori terminali ai rami; il frutto è una capsula ovale due volte più lunga del calice. Questa specie ha assunto da qualche anno un discreto interesse farmaceutico in quanto i suoi componenti hanno dimostrato di possedere un’azione antidepressiva con scarsi effetti collaterali (se si esclude la fotosensibilizzazione). Da ricordare che in quanto farmaco, seppure naturale, può interagire con altre erbe o prodotti di sintesi (per es. inattiva l’azione anticoncezionale della piccola estrogenica).